
Comfort senza occhiali






Rigide o morbide ,giornaliere o mensili, le lenti a contatto (LAC) fanno la felicità di chi è costretto, per problemi di vista, a portare gli occhiali: permettono di correggere i difetti visivi riducendo l’impatto estetico. Sembra che i primi studi sulle lenti corneali siano stati condotti da Leonardo Da Vinci, anche se la prima lente a contatto, in vetro, fu prodotta 300 anni più tardi. La produzione delle lenti a contatto ‘morbide’ è iniziata nel 1961 grazie a un gruppo di farmacisti cecoslovacchi che le fabbricarono in un materiale assorbente: idrossietilmetacrilato (HEMA).
Esistono due tipi di lenti a contatto:
• Gas permeabili
• Morbide
Le lenti a contatto gas permeabili si utilizzano in caso di scarsa lacrimazione o quando sussistono problematiche visive serie. Pur essendo poco confortevoli hanno una durata maggiore e garantiscono all' occhio una costante ossigenazione, senza interferire con il metabolismo oculare (lacrimazione).
Le lenti a contatto morbide, invece, si utilizzano in caso di uso saltuario e quando non sono presenti particolari problematiche o patologie oculari. Aderiscono bene all'occhio e hanno un costo contenuto.
Vi sono situazioni in cui non è possibile usare le lenti a contatto, nè permeabili nè morbide. Bisogna evitare di indossare le lenti a contatto quando la temperatura è molto elevata, come nelle saune. A contatto con il cloro, nelle piscine, le lenti a contatto diventano ricettacolo di batteri.
Uno dei materiali più usati nella produzione di lenti a contatto morbide è il silicone idrogel, utilizzato per la prima volta nel 1998, che ha un' elevata permeabilità all'ossigeno. Il contenuto di acqua sulla superficie della lente si avvicina molto al contenuto d’acqua della cornea. Questo materiale permette a chi indossa le lenti a contatto di ottenere un miglioramento del comfort alla fine della giornata.
Prima di procedere con l utilizzo delle lenti a contatto è necessario sottoporsi a due tipi di test:
• Test di Schirmer
• Test BUT
Il test di Schirmer misura la quantità di lacrime prodotte dall'occhio e si effettua mediante una striscia di carta assorbente, mentre il test BUT (Break-Up Time Test) stabilisce la qualità delle lacrime valutando l’alterazione del film lacrimale.
Nella scelta della lente a contatto bisogna considerare anche il costo, che varia per tipologia,materiale,marchio. La differenza più marcata si ha tra le lenti ‘tradizionali’ ( trimestrali,semestrali,annuali) e quelle ‘usa e getta’ presenti sul mercato in tipologie standard. Le prime sono le più costose e la spesa annua per chi le utilizza si aggira intorno ai 400 euro.
E quali possono essere le applicazioni delle lenti a contatto?
Gli scienziati della State University di New York sostengono di poter curare la miopia semplicemente indossando delle lenti a contatto. Queste lenti sono riuscite anche a ridurre l’allungamento dell’occhio che causa la progressione della miopia.
Il dottor David Troilo del SUNY College of Optometry di New York City ha dimostrato che queste speciali lenti a contatto sono in grado di alterare il modo in cui la luce si concentra nella retina periferica e possono indurre cambiamenti in termini di crescita che aiutano a rimodellare l’occhio nel modo desiderato.
Altra applicazione delle lenti a contatto è quella che riguarda la realtà virtuale. Utilizzando finanziamenti militari, sono state progettate delle lenti a contatto che aumentano la realtà che vediamo con immagini panoramiche a megapixel 3D.
L’ultima delle scoperte in questo campo è una lente a contatto con display LCD integrato. Sono i ricercatori del Centre of Microsystems Technology della Ghent University ad aver scoperto come integrare su una minuscola lente a contatto un display LCD a tutti gli effetti. Le lenti, infatti, tramite il pannello implementato riescono a mostrare dei piccoli simboli e delle piccole immagini con animazioni. I ricercatori sostengono che le lenti con pannello LCD potranno essere utilizzate per scopi medici (come il controllo della trasmissione di luce alla retina quando l’occhio è danneggiato), per usi prettamente estetici e potranno essere utilizzate come HUD (Head-Up Display).
Nell'ambito medico un gruppo di ricercatori australiani ha trovato il modo per migliorare in modo decisivo la vista di quelle persone che presentano dei danni alla cornea dovuti a malattie o incidenti. Tutto ciò avviene attraverso le cellule staminali, in modo semplice ed economico ma soprattutto in tempi relativamente brevi.
I ricercatori, guidati dal dottor Nick Di Girolamo, dell’Università del Nuovo Galles del Sud, in Australia, hanno rimosso il tessuto contenente cellule staminali rigenerative dagli occhi dei pazienti, ed hanno moltiplicato le staminali in laboratorio sulla superficie di lenti a contatto. Le lenti sono state poi applicate sulla cornea danneggiata per dieci giorni, durante i quali, le staminali sono riuscite a riformare la superficie oculare danneggiata dei pazienti e a curarla.
Fonte: rivista "Più sani più belli"